Come tradizione all’inizio di ogni nuovo anno concentriamo i nostri pensieri sui buoni propositi da mettere in pratica e sulle tante aspettative che nell’anno appena iniziato potrebbero concretizzarsi.
Ogni nuovo anno costituisce il terreno ideale su cui vincere le sfide vecchie e nuove, con la speranza di non dover attendere l’arrivo di un altro anno.
Trattandosi di una sfida, anche quando parliamo di “accessibilità diffusa” e “inclusione reale” lo facciamo ben sapendo che il raggiungimento di tali obiettivi dipende dall’impegno che ci mettiamo, anche se il risultato non potrà mai dipendere tutto e soltanto da noi.
Eccomi, quindi, a riproporre una riflessione su ciò che considero la chiave di volta del quadro dei diritti, ovvero l’articolo 3 della Costituzione Italiana, che recita:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Come vedete, non si parla in modo esplicito di persone con disabilità o anziani, ma cos’altro sono allora le condizioni personali e sociali se non anche quelle?
E tra gli ostacoli da rimuovere di ordine sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza non rientrano forse anche le barriere architettoniche?
La partecipazione alla vita politica, economica e sociale non è forse ostacolata anche dalle città scarsamente accessibili?
Vorrei così che ripartissimo assieme proprio dall’articolo 3 per tracciare la tabella di marcia del 2016, con tante tappe significative, ciascuna delle quali possa essere un miglioramento significativo per tutti i cittadini, in materia di Accessibilità, Partecipazione, Uguaglianza, Occupazione, Istruzione e formazione, Protezione sociale e Salute. Tanto per citare temi chiave della Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020.
Affinché vi sia una maggiore rispondenza tra il piano dei diritti riconosciuti e quello della realtà, una maggiore consapevolezza collettiva sui temi di natura sociale, una maggiore accessibilità nelle nostre città, la sfida per il 2016 dovrebbe essere quella di ripartire da ciò che i nostri “Padri costituenti” avevano anticipato nel lontano 1947, decretando i principi fondanti dell’uguaglianza e dell’inclusione.